giovedì 14 febbraio 2013

Habemus papam

Regia: Nanni Moretti
Attori: Michel Piccoli, Jerzy Stuhr, Renato Scarpa, Franco Graziosi, Nanni Moretti, Margherita Buy
Genere: commedia


Dopo essersi riuniti in Conclave nella Cappella Sistina, i cardinali procedono all'elezione del nuovo Papa. Viene eletto il cardinale Melville, ma al momento di affacciarsi in piazza San Pietro, il nuovo Papa, colto da un attacco di panico, si ritrae. Tutto il mondo rimane sconcertato. 
Così, si opta, per la salute psichica del Papa, per uno psicanalista che però, affida il suo paziente alla sua ex moglie, anche lei psicanalista. Il Papa andrà da lei, ma non rivelerà la sua identità.

Tutto il mondo è venuto a conoscenza della notizia delle dimissioni del Papa, Benedetto XVI. Dallo stesso istante, si è pensato a Habemus papam, guardandolo da un'altra prospettiva. 
Profezia. Due anni fa poteva risultare fantasioso e ironico, oggi il film appare profetico e intuitivo. Nanni Moretti, che in questa pellicola si è mostrato più maturo, è come se avesse anticipato un evento che rientrerà nei libri di storia. Un Papa colpito da una crisi esistenziale che non regge più il peso della sua carica. Per sommi capi, è ciò che è accaduto a Ratzinger. 
Qualcuno, frettolosamente, potrebbe sentenziare che il Papa, in quanto tale, non dovrebbe avere timore di affrontare tutti questi mali terreni, ma sotto un’altra ottica, ovvero se consideriamo il Papa in quanto essere caduto, sensibile e consapevole dei propri limiti, allora, forse, potremo comprendere la sua ansia.


L'uomo dietro l'abito. Il regista, meno politicizzato, seppur sempre poco affabile per molti, ha voluto offrire al pubblico il lato umano della massima carica ecclesiastica. Dietro la veste dell’istituzione religiosa, c’è un uomo con le sue paure e le sue incertezze e qualche sogno rimasto chiuso nel cassetto (come quello di fare l’attore). Ma, proprio questa crisi in cui cade il personaggio, che è una crisi interiore, intima, personale, è sintomatica di quella crisi che la Chiesa vive da anni, oramai. Si pensi agli scandali legati alla pedofilia, alla perdita della vocazione e della fede.


I limiti dell'essere umano. «Chiedo perdono al Signore per quello che sto per fare… Ho capito di non essere in grado di sostenere il ruolo che mi è stato affidato». L'importanza di ammettere di non essere in grado di rappresentare la guida per lo spirito umano. Nel finale, il bravissimo Michel Piccoli, che interpreta il Papa, si affaccia al mondo, ma non riesce ad accettare la nomina, è conscio di non avere la forza per guidare la Chiesa. Lo smarrimento è negli occhi della gente, come in quello dei cardinali, lo stesso che si percepisce in questi giorni. 
Habemus papam è un'opera tenera e commovente, che ci fa porre degli interrogativi esistenziali non semplici. Apprezzatissimo Michel Piccoli che, nel 2012, ha vinto il David di Donatello, come miglior attore. 


Voto: 3/5
Pubblicato su: Stefano Critelli Desiner





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