martedì 5 marzo 2013

Vita di Pi

Regia: Ang Lee
Attori: Suraj Sharma, Irrfan Khan, Tabu, Rafe Spall, Gérard Depardieu
Genere: Avventura/fantastico

Pi è un giovane indiano, figlio di un proprietario di uno zoo. Per denaro, il padre decide di lasciare l'India per trasferirsi in Canada. Con lui, si imbarca la famiglia e gli animali sulla nave che, purtroppo, naufraga. L'unico sopravvissuto è Pi che si trova in mezzo al Pacifico, su una scialuppa. Non è solo. Con lui ci sono una zebra, una iena, un orango e una tigre del Bengala di nome Richard Parker.



Non è un buddy-movie. Il trailer inganna, bisogna andare oltre la mera visione della trama narrata, oltre il semplice rapporto che si instaura, nel corso del viaggio, tra Pi e Richard Parker. La pellicola è densa di contenuti che mescolano filosofia occidentale e new age, si alternano concetti quali la ragione e la fede, il valore della vita e della morte, ma soprattutto Dio. Il tutto rientra in un quadro dove la fantasia e l'immaginazione ne fanno da padroni.


Apologo eccelso. Riadattato dall'omonimo romanzo di Yann Martel, Vita di Pi è una favola allegorica dove il protagonista Piscine Molitor Patel è la metafora del Pi greco. Pi è un numero irrazionale, trascendente e infinito. Il viaggio che il protagonista affronta non è altro che la ricerca interiore di se stesso, della propria spiritualità che va al di là della mera religione, tanto che Pi ne professa tre (Induismo, Cristianesimo, Islamismo). Tuttavia, resta ancorato alla ragione, mostrandosi curioso nei confronti della vita. Fino alla fine, non si comprende quale storia sia vera, se quella raccontata da Pi allo scrittore interessato alla sua vicenda, o quella raccontata ai cronisti giapponesi, dopo essere stato ritrovato. Una delle due storie è intinta nella fantasia ed è arricchita di elementi che rendono il racconto meno crudele di quanto non lo sia già nella realtà. Ma, si potrebbero dare svariate interpretazioni al film. 


Certamente, la costante di tutte le interpretazioni, è ravvisabile nella frase: «tutta la nostra vita è un atto di separazione, dobbiamo solo trovare il modo di darci il giusto addio». Nonostante le disavventure, il dramma di aver perso la propria famiglia, trovandosi a sopravvivere da solo in mezzo all'Oceano, Pi non rinuncia comunque a Dio e alla sua fede.



Suggestivo ed emozionante. Vita di Pi è una poesia cinematografica, visivamente potente, che stupisce non tanto per gli effetti speciali (anche se si è aggiudicato l'Oscar) quanto per la fotografia ricercata, nitida e quasi surreale (Oscar meritato) che regala una magnificenza di aspetti quanto mai reali. Certamente, l'uso del 3D aiuta a rendere ancora più spettacolari alcuni momenti. Ma, anche nella proiezione normale, risulta essere un film sublime. 

Vita di Pi è un'ottimo film che invita alla riflessione interiore e a quanto la fantasia sia una prerogativa dell'essere umano e di quanto possa essere d'aiuto nei momenti più bui della propria vita.

- La Fede è una casa con molte stanze.
- Ma ci sono camere per i dubbi?
- Oh ce ne sono parecchie, su ogni piano. Il dubbio è utile, mantiene la Fede una cosa viva. Dopo tutto, non si può conoscere la forza della nostra Fede fino a quando non viene messa alla prova.




Voto: 4/5

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