venerdì 18 gennaio 2013

Carnage

Regia: Roman Polanski
Attori: Jodie Foster, Kate Winslet, Christoph Waltz, John C. Reilly
Genere: Drammatico

In un modesto appartamento di Brooklyn, due coppie cercano di risolvere un problema sorto a causa dei loro figli. Uno ha ferito l’altro. Da principio, ci sono tutte le migliori intenzioni. I Longstreet, genitori del figlio con gli incisivi rotti, accolgono cordialmente i Cowan i quali vogliono placare gli animi. Tuttavia, un incidente provocato accidentalmente dagli invitati, innescherà una vera e propria zuffa verbale.

La coppia Longstreet è formata da Jodie Foster, attivista politica e scrittrice di un unico libro, e da John C. Reilly, un agente di commercio bonaccione. I Cowan sono interpretati da Kate Winslet, raffinato broker finanziario e Christoph Waltz, importante legale fissato con il suo BlackBerry. Inizialmente, entrambe le coppie sono tolleranti, civili e ben educate. Tuttavia, l’atmosfera cambia quando la signora Cowan vomita sui libri d’arte della signora Longstreet. Da qui in avanti, si creano attriti, ci si lascia andare alle provocazioni gratuite e al disprezzo più puro. È così che si instaura una pòlemos dialettica, fatta di frecciatine e risate isteriche che si mescolano e rimbalzano da una coppia all’altra. La guerra verbale e non solo, si manifesta anche all’interno di ciascuna coppia e tra le donne e gli uomini. È così che iniziano a fuoriuscire rancori, fallimenti personali e disaccordi. Perciò, il litigio dei figli appare solo un mero pretesto per potersi sfogare e liberarsi dalle frustrazioni che gravano sulle spalle dei protagonisti che si massacrano senza pietà. I sorrisi di circostanza e il perbenismo vengono surclassati dall’infelicità e dall’insoddisfazione soffocate dai piaceri materiali che solo il capitalismo può darci.


Carnage, riadattamento dell’opera teatrale God of Carnage di Yasmina Reza, è stato diretto magistralmente da Roman Polanski che ha messo in scena il disvelamento delle personalità dei protagonisti. Non più vestite di conformismo e buone maniere, di politically correct e ipocrisia perché il vero abito che indossano trasuda disagio, ansie e nevrosi. 
Carnage è proprio una black comedy dall’evidente richiamo teatrale in quanto tutta la pellicola è ambientata in un’unica location e non subisce ellissi temporali. Tutto si svolge all’interno di una casa e prevalentemente in un salotto con pochi e discreti movimenti della telecamera. La scelta poi del real time, senza colonna sonora (se non nei titoli di testa e di coda) dà al film quel tocco in più che la rende una commedia sfacciata, goliardica e a tratti grottesca. È come assistere ad uno spettacolo teatrale in cui il ritmo è dato dagli attori e non dall’accompagnamento sonoro o dal montaggio su battuta. 
Una standing ovation va ai quattro attori e un’altra ancora più scrosciante alla Foster e alla Winslet, isteriche e sopra le righe allo stesso tempo, divertenti, quanto imprevedibili. 
Insomma, Carnage è un dramma, dai risvolti taglienti, in cui tutti gli attori gettano, ad un certo punto, le loro maschere svelando la verità e dando inizio ad una carneficina verbale.
Voto: 5/5

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