giovedì 14 febbraio 2013

Warm bodies

Regia: Jonathan Levine
Attori: Nicholas Hoult, Teresa Palmer, John Malkovich, Analeigh, Rob Corddry, Dave Franco
Genere: horror-sentimentale 

Un virus ha devastato il mondo. Quasi tutta la popolazione è morta ed è rinata zombie. A dividere i sopravvissuti dagli zombie è un muro. 
Tra gli zombie, c’è R, un adolescente diverso dai suoi simili. Gli è rimasta un briciolo di coscienza, ragiona e tenta di ricordare il passato. Un giorno, durante una razzìa di carne umana, R rimane colpito da un’umana, di cui si innamora. Si chiama July ma, non è solo una bella ragazza, è anche la figlia del generale che vuole far fuori tutti i morti viventi. 


Decisamente ridicolo. Uno zombie-movie-romantico non si era mai sentito e questo rasenta il ridico e rappresenta un’offesa per i film i cui protagonisti sono i morti viventi. 
Il film sfrutta il successo della saga di Twilight. È facile la relazione fra i due film: a parte la connotazione pseudo horror, sono due adolescenti che vivono un amore travagliato. Non solo. I film hanno in comune anche il direttore della fotografia, Javier Aguirresarobe e la responsabile del montaggio, Nancy Richardson. 

La fortuna in un clic. Isaac Marion ha messo in rete, sul suo blog, un racconto di circa sette pagine, Sono uno zombie pieno d’amore. In molti lo leggono e l’autore nel 2010 ne fa un libro, Warm bodies, appunto. E poi, la sua storia è arrivata al cinema. E già, si annuncia una trilogia (vedi quella dei vampiri teen). 


Mash-up mal riuscito. Mi sorprendo che Jonathan Levine, regista che si è fatto ben notare con 50/50, abbia confezionato un prodotto simile. Cos’è? Una commedia romantica teen? Un horror? Potrebbe sembrare una parodia, ma non lo è. Oltretutto, è un film privo di ritmo e poco accattivante, non so come non si siano addormentati in sale, almeno penso (non ho visto teste penzoloni). 



Riguardo il cast. Ma cosa gli è accaduto a John Malkovich? Troppo meccanico, neanche avesse iniziato a recitare l’altro ieri. La scelta di Teresa Palmer, bisogna ammetterlo, rientra in qualche strategia di marketing formidabile. Ha una somiglianza evidentissima con Kristen Stewart. Il giovane Nicholas Hoult si fa notare un po’ di più, ma la sua interpretazione, nonostante indossi le vesti dello zombie, sembra molto simile a quella di Tony, nella interessante, quanto trasgressiva serie inglese Skins.

Save the music. Fortunatamente, a sorreggere un film che sarebbe da archiviare immediatamente, è la colonna sonora, molto ricercata e ricca di brani di volti noti come Bob Dylan, Bruce Springsteen, Guns N’ Roses, e Scorpions, e di volti più recenti come Bon Iver, Chad Valley, The National e The Mynabirds. 


Warm bodies è un film melenso e soporifero, che non consiglierei a nessuno di vedere se non a chi ha 97 minuti da perdere. 



Voto: 1/5

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